Della cripta di San Placido oggi non rimangono che poche tracce dell’architettura che un tempo la contradistingueva come luogo di culto. La chiesa godette di notevoli benefici istituiti dal nobile Placido Santoro e fu benedetta dall’Arcivescovo, divenuto poi Cardinale, Giambattista Spinola* nel 1644. Quattro pilastri scandiscono lo spazio d’ingresso. E’ caratterizzata da un’aula molto semplice che termina in uno stretto presbiterio. Particolare è la sagomatura del soffitto leggermente arcuata a piccoli gradini laterali.
La chiesa di San Placido nella mappa del Catasto fabbricati di Matera del 1875 è censita ancora come luogo di culto.
*Giambattista Spinola detto il Vecchio (Madrid, 20 settembre 1615 – Roma, 4 gennaio 1704) Nato a Madrid nel 1615 da una nobile famiglia genovese. Fu vescovo di Acerenza e Matera dal 18 maggio 1648 al 10 novembre 1664. Trasferito a Roma da Clemente X ebbe come sue successore Mons. Vincenzo Lanfranchi.
Maggiori dettagli sul dipinto vedi Fondazione Zeri